La “colonia” agricola del San Niccolò
Relativamente all’ergoterapia va evidenziato che gli uomini ricoverati in manicomio erano per la maggior parte contadini e pertanto fra le prime realizzazioni del villaggio manicomiale dobbiamo ricordare la cascina, la cui costruzione fu autorizzata nel 1877, rispondendo in pieno alla vocazione rurale del territorio e degli stessi malati e alle necessità del complesso manicomiale. Comprendeva un fienile e le stalle per animali che davano latte e carne per l’alimentazione dei tanti ricoverati.
Intanto un gran numero di uomini venne impiegato nella sistemazione della grande vallata verde sul retro del manicomio, nella creazione di terrazzamenti per le diverse colture e nella sua coltivazione. In questo modo si andava affermando sempre più il principio dell’autosufficienza del grande complesso ospedaliero psichiatrico senese.
A partire dal 1933, per far fronte alle necessità sempre crescenti, iniziò la coltivazione dell’oliveta e l’allevamento del bestiame nella colonia agricola di Bellemme, proprietà extra moenia donata al manicomio dalla contessa Giuditta Piccolomini Finetti.