Il Reparto Conolly, il “quartiere dei clamorosi”
Su richiesta del direttore Ugo Palmerini Francesco Azzurri concepì un padiglione separato dall’edificio centrale per ricoverarvi i soli “pazzi agitati”. Il progetto rivela una struttura assai particolare: si tratta infatti di un Panopticon, ispirato al carcere ideale disegnato nel 1791 dal giurista Jeremy Bentham, dove un unico sorvegliante è in grado di osservare tutti i detenuti.
L’edificio, completato nel 1875, fu paradossalmente denominato “quartiere Conolly” dal nome del grande alienista inglese John Conolly, noto per il suo metodo di cura “no restraint”, la cui caratteristica basilare era l’assenza di ogni metodo di contenzione fisica.
Capace di ospitare circa settanta “clamorosi”, ritenuti pericolosi per sé e per la comunità dei degenti, in camere disposte a raggera e comunicanti con un cortiletto coltivato a giardino, fu aperto nel 1877. Era collegato con l’edificio centrale tramite un apparecchio Morse.
Purtroppo per la gravità delle patologie presentate e per l’assenza di farmaci i ricoverati al Conolly erano per la massima parte costretti ai letti di contenzione e la struttura si presentava come una vera e propria prigione d’isolamento.
Destinato a uomini e donne, nel 1912 divenne un reparto solo maschile, mentre le ricoverate furono trasferite al Chiarugi. Nel 1934 l’edificio fu sopraelevato nella parte centrale.