La Chimica moderna: sostanze, strumenti e farmaci

L'ingresso ai vecchi Istituti chimici in Piano dei Mantellini.

La chimica moderna, come la conosciamo, nasce a seguito degli studi di Antoine-Laurent de Lavoisier e dell’affermarsi nell’Ottocento di una nuova concezione dei fenomeni chimici.
Il suo sviluppo è legato in un primo tempo all’utilizzo in ambito sociale per il controllo delle attività industriali e della qualità dei cibi, mentre in ambito accademico si dà origine a una moderna teorizzazione della disciplina.
Ben presto, con l’affermarsi della chimica organica si sviluppa anche la ricerca in ambito farmaceutico. La chimica si orienta a isolare i principi attivi di derivazione naturale, ottenuti principalmente da materie prime di origine vegetale, per poi divenire in grado di isolare e riprodurre le sostanze organiche naturali, ottimizzando i processi estrattivi o di sintesi e producendo quindi principi attivi puri.
Nasce così la chimica farmaceutica, disciplina che si occupa dello studio, della sintesi, delle proprietà chimiche e biologiche delle sostanze farmaceutiche, con lo scopo di sviluppare nuovi medicinali e migliorare quelli esistenti.
In questo breve percorso al primo piano del complesso universitario di San Miniato sono esposti alcuni strumenti presenti negli antichi laboratori di chimica farmaceutica la cui evoluzione si intreccia con lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e delle tecnologie.
Sono inoltre presenti droghe vegetali per l’ottenimento di farmaci di origine galenica e medicinali di derivazione sintetica. Il tutto a testimonianza dello sviluppo della chimica e tecnologia farmaceutica, del suo affermarsi come disciplina scientifica autonoma nella seconda metà del XIX secolo, dei suoi progressi nella scoperta e nella sintesi di nuove sostanze farmacologicamente attive, nella comprensione dei meccanismi d'azione dei medicinali e nell’uso di tecniche sperimentali per valutarne l'efficacia e la sicurezza.