La storia
Dagli anni Novanta del Novecento l’Università di Siena ha scelto di conservare e studiare strumenti storici provenienti dal dismesso ospedale di Santa Maria della Scala e dai Gabinetti universitari che vi avevano sede: una scelta importante che precede di molti anni il loro riconoscimento come beni culturali. A queste azioni si è subita affiancata la catalogazione, facendo del Centro Universitario dell’Ateneo Senese un partner dell’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione per la realizzazione della scheda catalografica PST-Patrimonio Scientifico e Tecnologico.
Dal 2015, a seguito di una riflessione sulla funzione che tale patrimonio può avere per l’Ateneo e per le comunità di riferimento, l’orientamento del Sistema Museale è stato teso a far divenire il patrimonio di beni storico medici il punto di partenza per progetti di ricerca non solo in ambito museologico ma anche delle scienze mediche.
Si apre così nel 2017, nella settecentesca chiesa della Maddalena nel centro di Siena, il Museo di Strumentaria Medica, strutturato come un laboratorio nel quale ci si confronta sull’accessibilità e sull’inclusione, si lavora per la divulgazione del sapere medico, si fa ricerca per tentare di colmare i gap nella formazione dei futuri medici per quanto riguarda le Medical Humanities e le questioni etiche. Ogni azione ha alla sua base il ricco patrimonio di beni storico medici.
Molta parte del patrimonio di beni resta tuttavia non valorizzato nei depositi per mancanza di spazi espositivi.