Il disegno anatomico: artisti vecchi e nuovi

Entrando in una delle sale del Museo Anatomico si nota una lavagna in ardesia, oggetto un tempo familiare a docenti e studenti in quanto usato in tutte le aule didattiche. Da molti anni sulla lavagna sono presenti due disegni che riproducono l’anatomia dell’apparato urinario. L’autrice è la professoressa Annamaria D’Errico che, per oltre trenta anni, è stata la disegnatrice dell’Istituto di Anatomia Umana Normale. I disegni, eseguiti a mano libera con gessetti colorati, riproducono sia la morfologia esterna dei reni con l’uretere e i rapporti vascolari, che la loro struttura. Sono stati realizzati dalla nostra disegnatrice molti anni fa quando nel 2001 fu allestito il Museo al Polo Scientifico di San Miniato, trasferendosi dall’antica sede degli Istituti anatomici del Laterino. Rappresentavano probabilmente la testimonianza di una maniera “antica” di fare didattica: il docente in aula disegnava spiegando le varie parti del corpo umano. Da qualche anno abbiamo notato un certo deterioramento delle immagini: colori sempre più sbiaditi e contorni delle immagini sempre meno netti: serviva un restauro!

Ecco che entra in scena la nostra collega professoressa Elisabetta Weber, da poco in pensione, che per molti anni è stata docente di Anatomia nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Elisabetta Weber è da sempre una pittrice abile ed appassionata, oltre che un’ottima insegnante: intere generazioni di studenti di medicina ricordano la sua grande capacità di spiegare il corpo umano, disegnando a mano libera, proprio come si faceva un tempo. Quindi una disegnatrice anatomica dei giorni nostri! Grazie alle sue competenze in anatomia e alle innate capacità artistiche Elisabetta si è prestata a restaurare il disegno che appare oggi in tutta la sua bellezza ed efficacia di strumento didattico ancora valido nell’insegnamento delle scienze anatomiche.

Le addette del Museo anatomico