I Lepidotteri Ropaloceri, noti come farfalle, sono gli insetti più ammirati e conosciuti in tutto il mondo per la bellezza ed eleganza.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una loro drastica diminuzione che sta avendo conseguenze negative sulla biodiversità vegetale (le farfalle sono importanti impollinatori) e che incide sull’equilibrio degli ecosistemi per la posizione che occupano nella catena alimentare: un effetto domino che coinvolge tante specie vegetali e animali.
La crescente scomparsa degli habitat naturali dovuta alla deforestazione, all’agricoltura intensiva con uso di prodotti chimici, all’urbanizzazione e ai cambiamenti climatici sono i principali fattori che determinano la diminuzione delle farfalle in tutto il pianeta. A causa di ciò esse sopravvivono nei pochi frammenti di habitat dotati di sufficiente naturalità che ancora permangono, spesso costituiti da giardini e parchi urbani che non rappresentano altro che surrogati di habitat naturali che non esistono più.
In questo contesto si pone lo studio condotto da due ricercatori del Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Ateneo senese, la dottoressa Debora Barbato e il dottor Leonardo Favilli, che ha per oggetto il monitoraggio delle farfalle nel centro storico di Siena nel periodo compreso fra aprile e ottobre 2024. Sono previsti campionamenti periodici nella prima e nell’ultima quindicina di ogni mese.
Tra i siti di monitoraggio c’è anche l’Orto Botanico dell’Università.