La scrittura permette di partecipare alla vita sociale, culturale e intellettuale della società in cui un individuo vive. Saper scrivere permette di comunicare e descrivere emozioni, come esseri umani capaci di rapportarsi agli altri e condividere esperienze. Con queste premesse si comprende la grandezza dell’opera svolta dal sacerdote senese don Gaetano Loli (1707-1784) che nel 1729 fu nominato “Maestro Pubblico di Scrivere” in una delle Scuole di livello elementare gestite fin dal Medioevo dall’Università.
Le altre Scuole erano quelle di Aritmetica e di Latino. Nei suoi corsi don Loli insegnava vari tipi di scrittura, oltre che come preparare la penna per scrivere e come impugnarla correttamente. Don Gaetano insegnò a leggere, a scrivere e a scrivere in bella grafia a centinaia di giovani senesi, compresi alcuni adulti interessati proprio alla calligrafia. Gaetano Loli, infatti, era uno dei grandi calligrafi senesi che si erano formati sull’esempio fornito nel secolo precedente da Francesco Periccioli, anch’egli senese e considerato dallo storico dell’arte Filippo Bandinucci come “uno de’ migliori scrittori, in ogni sorta di carattere, che avesse l’Italia”.
Abbiamo solo pochi documenti autografi del Loli, ma i pochi oggi noti rivelano un calligrafo raffinato e capace di autentici virtuosismi. Divenuto anziano e cieco, don Gaetano fu sostituito in un primo tempo dal fratello Giovan Battista e, dal 1781 al 1786, dal nipote Giuseppe. La famiglia Loli faceva parte della Contrada senese dell’Onda e lo stesso don Gaetano tra il 1740 e il 1778 rivestì le cariche di Priore e di Cancelliere. Proprio l’archivio della Contrada dell’Onda conserva la più ampia raccolta di documenti da lui scritti, il Libro di Deliberazioni della Contrada dell’Onda regalato dal Prete Gaetano Loli nel 1756.
Alessandro Leoncini