Vico degli usci. Da Siena a San Pietro

In occasione dell’anno giubilare, nella Gipsoteca viene presentato un focus sulla Porta Santa di San Pietro in Vaticano e sull’appena precedente Porta della Riconoscenza nel Duomo senese.

Commissionata dal conte Guido Chigi Saracini, che dimostra grande apprezzamento per la scultura di Consorti, la Porta della Riconoscenza viene donata al Duomo come ringraziamento alla Vergine per aver protetto Siena nei secoli. Inaugurata nel 1946, la porta è l’esito migliore raggiunto da Consorti nella sua rilettura della tradizione, all’insegna di un linguaggio ricco di riferimenti alla cultura artistica tre-quattrocentesca rivissuta con spirito moderno.

Proprio in virtù della leggibilità del suo linguaggio figurativo, nel dopoguerra Consorti trova nella committenza ecclesiastica una sicura fonte di lavoro. Nel 1947 partecipa al concorso per le nuove porte bronzee per la basilica di San Pietro in Vaticano con un bozzetto valutato positivamente, tanto da essere ammesso alla prova di secondo grado.

Tuttavia prima ancora che il concorso si concluda, nel 1949 allo scultore viene affidata con incarico diretto l’esecuzione della ben più prestigiosa Porta Santa, inaugurata alla fine dello stesso anno in occasione del Giubileo del 1950. Anche in questo caso Consorti si affida ai modelli della tradizione e alla competenza tecnica della fonderia Marinelli di Firenze per tradurre in bronzo i versetti biblici fornitigli dalla committenza vaticana, che vigila costantemente sull’esecuzione, e traducendo in modo chiaro il messaggio giubilare di un Dio misericordioso. A questa seconda prestigiosa porta se ne aggiungono presto altre (per la chiesa di San Filastrio a Ludriano, per il Palazzo arcivescovile di Bogotá, per la Chiesa Nuova del Santuario di Oropa), così che Consorti diviene per i suoi concittadini “Vico degli Usci”.