Gli strumenti della collezione rispecchiano la funzione svolta dall'insegnamento della fisica nell'ateneo. Fin dal 1250 circa erano previste delle lezioni di fisica negli studi di medicina. Dal '600, con la scienza in senso moderno, nascono i laboratori sperimentali dotati di strumentazione innovativa. Nel '700 diventano il gabinetto di fisica che sopravvisse anche alla soppressione napoleonica dell'ateneo senese.
Sono conservati in ottimo stato strumenti per lo studio della meccanica (bilance, catetometri, ottanti, bussole, diapason), delle proprietà dei fluidi (areometri e termometri), per lo studio dell’elettromagnetismo (elettroscopi, galvanometri, reostati), della luce (prismi, lenti, specchi, polarimetri, microscopi e telescopi, spettroscopi) e apparati per studiare i raggi catodici, i raggi X, le scariche elettriche nei gas e la fluorescenza. Tra gli strumenti di pregevole fattura ricordiamo un pendolo elettrico perpetuo di Zamboni e alcuni strumenti di Giovanni Battista Amici.
Microscopio orizzontale
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Questo microscopio orizzontale è uno degli strumenti ottici realizzati da Giovanni Battista Amici (1786-1863) noto per la costruzione di telescopi e microscopi di altissima qualità realizzati a partire dal 1825. Nella collezione sono conservati altri suoi strumenti di pregevole fattura tra cui un microscopio polarizzatore, un apparato per studiare l’interferenza della luce e alcuni prismi.
Telescopio gregoriano
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Il telescopio gregoriano (ca 1860) è un telescopio a riflessione inventato da James Gregory (1638-1675) che fornisce un’immagine non invertita che ne consente l’uso sia per osservazioni celesti che terrestri. Altri strumenti adatti per questo tipo di osservazioni sono conservati nella collezione insieme a ottanti e canocchiali.
Tubi per la produzione di raggi X
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Tra gli apparati destinati a produrre e/o studiare raggi invisibili, nella collezione sono conservati alcuni tubi per la produzione di raggi X come quello in figura, tubi a raggi catodici di varia fattura, tubi a raggi canale e strumenti per rilevare radiazioni ionizzanti, fotomoltiplicatori e una serie di materiali per le calibrazioni.
Il prisma per liquidi
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Il prisma per liquidi a tre scomparti ottocentesco veniva utilizzato per misurare l’indice di rifrazione di liquidi. Nella collezione sono conservati sia prismi utili per studiare le proprietà della luce, sia quelli adatti a studiare le proprietà di materiali solidi e liquidi. Tra gli strumenti dedicati allo studio delle proprietà della luce visibile ricordiamo lenti e specchi, prismi ad angolo variabile e acromatici, polarimetri e spettroscopi.
Galvanometro a riflessione
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Il galvanometro a riflessione con canocchiale e scala è uno dei molti strumenti dedicati allo studio dell’elettromagnetismo conservati nella collezione. Oltre a una serie di galvanometri di pregevole fattura ci sono cassette di resistenze, amperometri, voltmetri, mulinelli elettrici, bussole, sirene di Helmholtz, rocchetti di Ruhmkorff, elettroscopi e una bella serie di tubi per studiare le scariche elettriche nei gas ideati da Johann Heinrich Geissler (1814-1879).
Elettrometro con pila a secco
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Questo elettrometro con pila a secco realizzato da Giuseppe Zamboni (1776-1846) è conservato insieme a uno degli strumenti più belli della collezione, il pendolo perpetuo elettrico, ex-dono del Granduca di Toscana Ferdinando III (1769-1824) all’ateneo senese. Giuseppe Zamboni nel 1812 invento la pila a secco con cui realizzo alcuni apparecchi elettrici detti perpetui perché in grado di funzionare per molti decenni.