Il Reparto Livi del San Niccolò
A seguito della costruzione nel 1873 di un grande muro di sostegno del terreno in forte dislivello sotto il convento dei Servi, venne realizzata la strada del villaggio artigianale. Sul lato verso la valle nel 1887-88 fu edificato un fabbricato per la lavorazione e l’intreccio dello sparto. L’officina venne intitolata a Carlo Livi, grande fautore dell’ergoterapia e sostenitore del modello manicomiale a villaggio disseminato.
La struttura, che in origine aveva la forma di una “T”, presentava ampi porticati aperti, sotto il livello della strada, sulle aree verdi che la circondavano. All’inizio degli anni Trenta l’architetto Mariani ampliò la parte destra dell’edificio, ingrandendo i dormitori e realizzando un ampio refettorio aperto sul cortile, aumentando notevolmente la possibilità dei malati di muoversi liberamente, secondo il principio di cura “no restraint”, ideato da John Conolly.
A partire dagli anni Novanta del Novecento la struttura è stata sede della Corte dei miracoli, associazione culturale di promozione sociale. Dopo un periodo di chiusura dovuto alla necessità di mettere in sicurezza l’edificio, lo stesso è stato assegnato con bando pubblico nuovamente alla Corte dei miracoli, che si è aggiudicato il bando (2018).