Presentato il progetto di un percorso espositivo permanente sulla storia della medicina, dell’assistenza e della cura

Sono stati più di tremila – tantissimi bambini, giovani e meno giovani – i partecipanti alla Bright-Night 2024 organizzata lo scorso 27 settembre dalla nostra Università. Una grande partecipazione della cittadinanza e delle scuole a un evento che verrà ricordato a lungo per la ricchezza delle proposte e la straordinaria bellezza degli spazi dove si è svolto.
In tantissimi hanno letteralmente invaso il Complesso Museale del Santa Maria della Scala e l’antistante piazza del Duomo, la Cattedrale e il Battistero, la Pinacoteca Nazionale e il Palazzo delle Papesse.
Come sempre il Sistema Museale ha partecipato con alcune proposte.
Il Museo Anatomico ha presentato “Anatomia e chirurgia dell’orecchio: evoluzione della didattica e delle tecniche di rappresentazione anatomica”, mentre il Museo di Strumentaria medica ha allestito un percorso espositivo dal titolo “Il metodo sperimentale in medicina. Lo straordinario viaggio oltre i concetti classici dell’arte medica”. Infine il Museo Botanico ha proposto una visita guidata in notturna alla scoperta dell’Orto Botanico.

Nell’ambito della Bright-Night 2024 è stata allestita nel Refettorio dell’ex complesso ospedaliero Santa Maria della Scala una piccola mostra temporanea di strumenti di medicina provenienti dal Museo di Strumentaria medica dell’Università di Siena. L’esposizione, dal titolo “Il metodo sperimentale in medicina. Lo straordinario viaggio oltre i concetti classici dell’arte medica”, è stata curata da Davide Orsini, direttore del Sistema Museale Universitario Senese e docente di Storia della Medicina, ed è stata dedicata a un passaggio fondamentale nella storia della medicina nel quale gli studiosi si mossero oltre i confini del sapere medico del tempo. È infatti questo il tema dell’anno proposto dall’Ateneo senese per la Terza Missione – Public Engagement: Il viaggio: conoscere oltre i confini.
Nella storia dell’arte medica l’innovazione che apre alla medicina moderna è stata la presa in carico da parte degli ospedali delle funzioni di cura nel XV secolo. Nel ciclo del Pellegrinaio del Santa Maria della Scala tale momento è rappresentato nell’affresco di Domenico di Bartolo Il “governo” e la cura degli infermi, che ci offre lo spaccato di una corsia ospedaliera quattrocentesca nella quale si curano i malati. Si tratta dell’unico affresco del ciclo che tratta di cura del malato, a fianco degli altri che descrivono le attività assistenziale dell’ospedale quattrocentesco.
Da un punto di vista scientifico la vera e propria rivoluzione è però da individuarsi nella dimostrazione di William Harvey (1578-1657) della circolazione del sangue nel 1628. È stato poi Claude Bernard a definire nel XIX secolo i criteri di scientificità delle osservazioni in clinica come in laboratorio. Gli strumenti esposti in occasione della Bright-Night “narrano”, dunque, alcuni dei fondamentali passaggi nell’avventuroso viaggio verso la medicina contemporanea.
L’esposizione è stata realizzata a latere della presentazione da parte del Comune di Siena, della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala e dell’Università di Siena di un progetto che mira a realizzare all’interno del Santa Maria della Scala un percorso espositivo permanente che racconti, anche attraverso antichi strumenti medico-scientifici, la storia e l’evoluzione del millenario ospedale senese, per secoli sede anche della Facoltà di Medicina.
Una parte del grande e prezioso patrimonio del Museo di Strumentaria medica, raccolto, studiato e conservato negli ultimi trent’anni dal Sistema Universitario Senese, fino al 2015 sotto la direzione di Francesca Vannozzi, contribuirà a costituire il percorso espositivo che le tre Istituzioni hanno progettato di realizzare in maniera stabile al Santa Maria della Scala, per ricordare i mille anni della sua destinazione ospedaliera.

Alla presentazione, che segna un importante tappa del progetto, ha preso parte il Rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra, l’assessore Vanna Giunti in rappresentanza del Sindaco di Siena Nicoletta Fabio, il Presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala Cristiano Leone e il Direttore del Sistema Museale Universitario Senese Davide Orsini, coordinati dalla Direttrice del Museo Santa Maria della Scala Chiara Valdambrini.
Nel corso della presentazione del progetto il Rettore Roberto Di Pietra ha affermato: “Esprimo soddisfazione per l’avvio di questo progetto alla cui definizione lavoreremo nel corso dei prossimi mesi con la collaborazione del Comune e della Fondazione Santa Maria della Scala allo scopo di valorizzare le risorse del nostro patrimonio museale in ambito medico. Auspico che presto ci possano essere ulteriori sviluppi per valorizzare il ricco patrimonio di strumentaria medica”.
“Questo luogo – ha detto l’Assessore comunale per i Rapporti con le università, Vanna Giunti – che accoglie l’evento Bright-Night 2024, il cui filo conduttore è quello del viaggio, è stato uno dei più antichi e grandi ospedali sulla Via Francigena, simbolo del viaggio per eccellenza. Dei numerosi ‘viaggi’ che in questa giornata, qui al Santa Maria della Scala vengono esposti, spiegati, condivisi, quello dell’evoluzione della strumentaria medica, proprio in questo luogo, costituisce un elemento essenziale, affinché possiamo fare memoria di tutte le storie che lo hanno attraversato.”
“In collaborazione con il Comune e l’Università di Siena – ha quindi concluso il Presidente della Fondazione Santa Maria della Scala, Cristiano Leone – compiamo oggi un passo cruciale verso una più ampia trasformazione del complesso museale Santa Maria della Scala. La creazione di un percorso espositivo permanente dedicato alla storia quasi millenaria dell’ospedale si integra perfettamente nelle direttrici strategiche definite dal nostro Consiglio di Amministrazione. A distanza di circa trent’anni dall’avvio del Piano Canali, che ha dato inizio alla metamorfosi dell’ospedale in museo, siamo in procinto di elaborare un master plan per la rifunzionalizzazione degli spazi, in sintonia con le esigenze contemporanee della città e delle sue comunità. All’interno di questa visione strategica si inserisce pienamente il progetto di un museo permanente che celebri la storia dell’Antico Ospedale. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo verso la costituzione, all’interno del Santa Maria della Scala, di un polo internazionale di riflessione e di azione, in cui il benessere psicofisico, il patrimonio storico-culturale e l’arte possano interagire in modo innovativo e inclusivo.”
Il nascente percorso si inserisce nel più ampio progetto di museo diffuso curato dal Direttore del Sistema Museale Universitario Senese Davide Orsini, che vede l’antica strumentaria medica protagonista di percorsi espositivi già presenti presso il complesso universitario di San Miniato e nella settecentesca chiesa di Santa Maria Maddalena, sede del museo stesso. Il museo diffuso si amplierà al Santa Maria della Scala con il progetto presentato in occasione di Bright e presso il policlinico Santa Maria alle Scotte sulla base di accordi che si stanno perfezionando con i vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.