Nelle ultime settimane è pervenuta al Museo di Strumentaria medica una interessante donazione da parte del dottor Pietro Ligabue che, avendo conoscenza dell’opera di conservazione e valorizzazione dei beni culturali portata avanti dal SIMUS, ha voluto donarci una serie di strumenti medico-chirurgici appartenuti al padre Pier Luigi, specialista in otorinolaringoiatria e chirurgia plastica, e al nonno Pietro, che è stato direttore dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda (PC) e docente di Pediatria all’Università di Firenze. A questa cospicua raccolta di strumenti si aggiungono alcuni pezzi di una prozia del donatore, la professoressa Silvia Gandolfo, specialista in pediatria.
Proprio questi ultimi oggetti mi hanno incuriosito e spinto a fare qualche ricerca su questa figura. Silvia Gandolfo nasce nel 1896 e si immatricola alla facoltà di Medicina dell’Università di Siena nell’anno accademico 1916-1917. Siamo a inizio Novecento e sono poche le donne che si iscrivono a un corso universitario. In realtà non c’è nessuna norma che lo vieti. Lo ribadisce in modo esplicito nel 1875 Ruggiero Bonghi, ministro dell’Istruzione Pubblica, che nel Regolamento generale prevede l’ingresso delle studentesse all’università. Dall’entrata in vigore del Regolamento Bonghi al 1900 224 donne conseguono la laurea in un Ateneo italiano, 21 delle quali in Medicina. E se può sembrare strano per l’epoca l’iscrizione di una donna al corso di Medicina va evidenziato che la maggior parte di esse si indirizza verso specializzazioni che la società del tempo ritiene più ‘adatte’ a delle giovani donne: ginecologia, in quanto si considera conveniente che una donna per determinate patologie venga curata da un’altra donna, e pediatria, che appare come diretta estensione della maternità.
E proprio verso la pediatria si rivolge Silvia Gandolfo che risulta essere la terza donna laureata in Medicina e Chirurgia a Siena, dopo Teresa Ruata, laureatasi nel 1901, e Nella Giulia Bernabei, giunta alla laurea nel 1908.
La Gandolfo si laurea esattamente cento anni fa nell’anno accademico 1921-1922, unica donna in un corso di tutti uomini, compresi i docenti, eccezion fatta per la professoressa Angiola Borrino, prima donna a conseguire l’ordinariato e che dirige la Clinica pediatrica di Siena dal 1919 fino al suo trasferimento a Perugia nel 1924.
Dopo la laurea la Gandolfo si impegna molto nella ricerca pubblicando numerosi articoli nei quali prende in considerazione alcune patologie dell’infanzia ma anche problematiche dell’età infantile affrontate da un punto di vista giuridico assistenziale.
Davide Orsini, direttore Museo di Strumentaria medica