I musei, e in particolare quelli universitari, hanno un indiscutibile valore sociale, che deve esplicarsi, con metodi diversi a seconda dei pubblici, nella funzione educativa e di accoglienza di tutte persone, con particolare attenzione a quelle più fragili, con abilità diverse, cui va garantita al pari degli altri la medesima qualità nelle esperienze di fruizione del museo. I musei scientifici devono pertanto divenire sempre più luoghi accessibili e comprensibili a tutti, deputati a trasmettere la conoscenza per una consapevole crescita della società. Vivendo i musei nella quotidianità, vediamo che sono sempre più spazi aperti e inclusivi. E questo necessita di una specifica formazione di quanti vi operano. Una buona accessibilità inizia con l’accoglienza nel museo, il visitatore messo a suo agio da personale professionale inizia con una buona predisposizione la sua visita. Va quindi ridotta o colmata la distanza fra museo e visitatore. Vanno eliminate le barriere culturali, oltre che fisiche e sensoriali, che rappresentano una forte e potente limitazione alla fruizione museale. Deve essere curato il linguaggio usato per comunicare, che influisce moltissimo sull’accessibilità culturale. Devono in ogni modo essere eliminate o limitate al massimo tutte quelle situazioni che portano il visitatore a trovarsi in uno stato di disagio o addirittura di rifiuto a visitare un museo. I musei sono inoltre luoghi nei quali si realizzano processi collettivi di produzione di conoscenza, spazi per la promozione di società sostenibili. E per concretizzare questi obiettivi occorrono passione e soprattutto professionalità per agevolare occasioni di interazione e favorire la partecipazione, con una attenzione particolare ai pubblici che potrebbero presentare maggiori criticità.Tenendo sempre presente che “il bene offerto dai musei è la conoscenza”, dobbiamo riconoscere che è fondamentale che nei musei operi personale qualificato, che sappia salvaguardare e valorizzare i beni, e comunicare con un pubblico molto differenziato per aiutarlo ad acquisire conoscenze.
Ne consegue che la formazione degli operatori dei musei rivesta un’importanza fondamentale, ed è fuor di dubbio che lavorare in un museo richieda l’integrazione di più competenze, non solo disciplinari, ma anche comunicative ed educative.
Negli ultimi anni il Sistema Museale Universitario Senese ha lavorato molto per la cosiddetta Terza Missione attraverso la quale l’Università entra in sintonia con la società, dialogando con essa, per collaborare alla sua crescita sociale, culturale ed economica, offrendo risposte adeguate alle sue necessità. In quest’ottica i musei che afferiscono al SIMUS stanno sempre più configurandosi come veri e propri strumenti di educazione, mezzi per trasmettere conoscenze per la crescita dell’individuo e della società: strumenti, cioè, per far comprendere la scienza, per far sì che la società prenda consapevolezza di quanto essa sia presente in tanti ambiti della nostra vita e sia fondamentale conoscerla. L’esperienza condotta in questi anni dal SIMUS ha stimolato la nascita di un progetto nuovo, quello di fare dei musei universitari luoghi dove poter anche apprendere le tecniche per trasformare i musei in spazi di accoglienza e di inclusione, di formazione non-formale, di incontri, di emozioni. I musei universitari sono una realtà preziosa perché alla valenza educativa dell’istituzione-museo, sommano quella dell’istituzione-università. Possono quindi rappresentare una vera risorsa e, se inseriti nei percorsi universitari, veri e propri luoghi ove apprendere e sperimentare.
Per questo motivo, a fianco dei corsi di formazione e master già sperimentati da anni sulla catalogazione, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, il Sistema Museale Universitario Senese propone un Open Badge completamente dedicato alla Museologia: “Progettare, emozionar/si, valorizzare, accogliere al museo. Visioni nuove dai musei e per i musei”.
Si tratta del primo Open Badge realizzato in Italia sui temi della museologia e ha il patrocinio di ICOM Italia – International Council of Museums, dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici – ANMS e della Fondazione Musei Senesi. Prevede nei diversi incontri in calendario lezioni frontali su alcuni argomenti fondamentali della Museologia e brevi interventi su esperienze che diversi musei a livello nazionale stanno portando avanti. In questo modo, oltre a offrire una formazione di base, l’Open Badge fornisce ai partecipanti anche tanti spunti per degli approfondimenti. Nel corso di alcuni interventi sono previsti workshop e lavori di gruppo.
Caratteristica di base dell’Open Badge è infine l’interdisciplinarietà che lo contraddistingue al fine di poter approfondire tematiche che vanno dalla valorizzazione dei beni alla loro fruizione da parte di pubblici ampi e diversificati attraverso modalità inclusive e partecipate.
Davide Orsini
Direttore Sistema Museale Universitario Senese