Tra gli 8 casi studio che l’Università di Siena ha presentato all’ANVUR – Agenzia per la valutazione del sistema Universitario e della ricerca rientra anche quello dedicato ai musei universitari, dal titolo “SIMUS, un patrimonio di beni culturali in un sistema di musei accessibili e inclusivi”.
Si tratta di un importante riconoscimento per quanti operano a vario titolo nell’ambito dei musei del Sistema Museale Universitario Senese. Costituito nel 2007, il SIMUS ha lavorato attivamente in questi anni per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali dell’Ateneo, al fine di preservarli, farli conoscere e utilizzarli per attività di trasmissione del sapere scientifico e per lo sviluppo culturale ed economico del territorio. Molte attività realizzate dal SIMUS sono infatti tese ad attivare processi di interazione diretta con la società civile, con l’obiettivo di promuovere la crescita sociale, culturale ed economica del territorio. E i progetti di tutela, studio e valorizzazione dei beni culturali messi in campo dal SIMUS hanno un effetto di promozione sulla cittadinanza in quanto concorrono anche al recupero della storia e dell’identità culturale e sociale del territorio.
L’impatto culturale è tra l’altro determinato anche dall’attenzione che sempre più viene data alla presenza dei musei su piattaforme digitali e social che fanno conoscere le realtà museali del SIMUS e le loro attività a un pubblico di giovani, sicuramente più sensibili a tali strumenti di comunicazione ma solitamente meno interessati a una tradizionale visita al museo.
Negli anni i musei hanno provveduto a riorganizzare i propri spazi, creando nuovi percorsi espositivi e luoghi di relazione e divulgazione anche attraverso modalità non formali. In quest’ottica, va evidenziato l’impatto culturale e sociale dei laboratori didattici del SIMUS rivolti a studenti delle scuole primarie e secondarie di I e II grado, in primis con il Progetto ESCAC, svolto con Fondazione Musei Senesi.
Infine, una particolare attenzione viene data dai musei del SIMUS ad attività di forte impatto sociale come quelle svolte nell’ambito della rete dei Musei Toscani per l’Alzheimer. Con la collaborazione di istituzioni socio-sanitarie del territorio e Regione Toscana, dal 2018 nei musei vengono proposte attività dedicate a persone con Alzheimer e ai loro caregiver, prendendo spunto dall’osservazione di beni culturali per sollecitare emozioni e stimolare la reminiscenza.
Davide Orsini