Pubblichiamo l’abstract dell’intervento di Laura Occhini, tenuto nell’ambito del Darwin Day 2021, in videoconferenza e in diretta YouTube dal titolo: “Da Darwin alla psicologia evoluzionista”.
A conclusione del volume L'Origine delle specie, Darwin scrive: «Nel remoto futuro vedo campi aperti a ricerche di gran lunga più importanti. La psicologia poggerà su nuove fondazioni […]». La previsione, dal sapore quasi profetico, non fu in realtà sviluppata se non oltre un secolo più tardi quando, dopo battute d'arresto e intense perplessità accademiche (non sempre giustificate, in realtà!), dopo numerose conferme provenienti dalla ricerca, si afferma a fine anni Ottanta la psicologia evoluzionista con il suo tentativo di spiegare il comportamento umano in termini di "adattamento" e di "specializzazione" del comportamento adattivo.
Un forte interesse – nei confronti delle posizioni evoluzioniste – scaturì dai lavori di Charles Darwin sull’espressione delle emozioni (1872) ripresi e integrati dai teorici dell’ipotesi differenziale dello sviluppo emozionale a partire dai primi anni Novanta (Izard, 1992; Ekman 1992). Secondo questo modello teorico, le sei principali emozioni di base, si sono evolute nei mammiferi e specializzate nell’uomo, per dotarlo di risposte comportamentali e motivazionali efficaci per la sopravvivenza e l’adattamento agli stimoli ambientali. Fra queste emozioni innate, filogeneticamente predisposte, la paura è forse quella che ha ottenuto maggiori riscontri nella ricerca neuropsicologica (Ekman P., 1999; Occhini, 2016) e maggiori conferme di aderenza alle ipotesi iniziali di Darwin la cui curiosità per questa emozione è ben descritta in un sua riflessione: «[…] ricordo un fatto che mi è capitato e che mi ha molto divertito. Tempo fa in un giardino zoologico avvicinai la faccia alla spessa lastra di vetro dietro cui si trovava una vipera africana, Clotho Arietans, con la precisa determinazione di non indietreggiare se il serpente avesse tentato di colpirmi. Ma appena quello attaccò, la mia risoluzione scomparve e io feci un balzo indietro di un metro o due con sorprendente rapidità. La mia volontà e la mia ragione erano impotenti contro l’immaginazione di un pericolo di cui non avevo mai fatto esperienza» (Darwin, 1972 pag. 79). La paura, nelle sue forme e tipologie, è una emozione sana: è un campanello d’allarme che ci permette di reagire efficacemente ad un pericolo reale, tangibile o imminente anche attraverso le sue espressioni comportamentali più specializzate – le famose 5F (Bracha, 2006) – freeze, flight, fight, fright, faint (il congelamento, la fuga, la lotta, il mimetismo, la tanatosi).
Un altro interessante ambito di studio della psicologia evoluzionista è quello che concerne il comportamento sessuale umano, le scelte e le preferenze maschili e femminili nella scelta del partner, l'origine della gelosia e del comportamento parentale così come ipotizzato nel lavoro di Darwin del 1871.
Da questa branca della psicologia si ricavano quindi i rispettivi ruoli di genere ma anche, e soprattutto, quelli che sono gli schemi stereotipati di comportamento e la conseguente rigidità di genere negli stessi ruoli. Interessanti gli studi di Buss (Buss, 1986 e 2004) sui differenti “problemi adattivi” che determinano le diversità di genere sulla scelta del partner: per la donna in cui prevale l’investimento parentale, la selezione del compagno è guidata dalla necessità di ricevere sostegno nel suo ruolo nurturing e nel mantenimento di un buon grado di benessere per se stessa e per la prole; sono quindi favoriti uomini più adulti, che dimostrino buone capacità relazionali con i figli, con posizioni economiche stabili e – meglio – se di potere. Per gli uomini, in cui prevale l’investimento riproduttivo, la scelta della partner si orienterà su donne più giovani, apparentemente sane, che garantiscano affidabilità sulla certezza della paternità e compatibili da punto di vista di valori e scelte in modo da garantire una scarsa conflittualità di coppia. Molto suggestivi, dal punto di vista psicologico, gli studi che tentano di fornire una spiegazione evoluzionista alla gelosia e alle sue manifestazioni compotamentali anche estreme (Buunk et alii, 1996; Buss, 2000).
Fra le critiche più aspre all’approccio evoluzionista nella scelta del partner, quella di essere una teoria sessista: in realtà l’accusa è quantomeno infondata. In nessuna parte delle teorizzazione darwiniane – o nei successivi lavori dei ricercatori che ne hanno raccolto l’eredità – si rilevano affermazioni valoriali sulla superiorità di un genere su un altro; ciò a cui ci si riferisce è una mera osservazione ad approccio biopsicologico.
Laura Occhini
Laura Occhini – Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale (DSFUCI – Arezzo). Specialista in Psicologia Clinica, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena. È docente di Psicologia Clinica e dello sviluppo, Psicologia del lavoro. Gli ultimi lavori pubblicati: La paura e i suoi inganni (per Aracne, 2016), Rabbia. Dalla difesa all’ostilità (per FrancoAngeli, 2018), Da familiare a caregiver. La fatica del prendersi cura (con Gabriele Rossi per FrancoAngeli, 2019). Negli ultimi anni la sua attività di ricerca è incentrata sullo studio delle emozioni, dei trattamenti manicomiali precedenti la Legge Basaglia e sulle modalità di cura person oriented.